La migliore accompagnatrice di pasti, colei che scalda d’inverno e rinfresca d’estate, protagonista delle più belle serate in compagnia. Stiamo parlando proprio di lei, la birra. Molto più di una semplice bevanda alcolica: ogni birra ha una sua storia da raccontare, dei sapori unici con cui si esprime ed emana profumi indimenticabili. Tutti elementi che fuoriescono tramite una corretta degustazione.
Assaporata con precise consapevolezze, la birra prende tutto un altro gusto. Ed è qui che si entra a capofitto nel magico mondo della birra, dal quale non si vuole più uscire. E no, questa volta non parliamo di alcolismo, ma di passione (per ora).
E tu sai come degustare una birra al meglio?
Se la risposta è no, per fortuna che Tana del Luppolo è qui per te. Che tu voglia approfondire le tue conoscenze in merito o che desideri avvicinarti a questa bevanda, questa guida è per te.
Degustare una birra: perché farlo?
Non negarlo, lo sappiamo: te lo stai chiedendo anche tu. Cosa significa davvero degustare una birra? Ebbene, non è un semplice sorso, ma un’esperienza sensoriale che coinvolge quasi tutti i nostri sensi, trasformando un gesto quotidiano in un viaggio straordinario. Non stiamo parlando di un’aranciata qualunque, ma di una bevanda che porta con sé secoli di storia, innovazione e il tocco unico di ogni birrificio che l’ha creata. Ogni birra racconta una storia, un percorso attraverso tradizioni antiche e nuove interpretazioni, tra sfumature di colore, intensi profumi e sapori che restano impressi.
Degustare il cosiddetto “pane liquido” con consapevolezza significa offrirgli la possibilità di rivelarsi nella sua essenza più autentica. E se già apprezzi la birra sorseggiandola senza troppi pensieri, immagina quanto potresti amarla imparando a scoprire i suoi segreti. La schiuma soffice o compatta, i colori vivaci, la delicatezza dei malti, l’intensità del luppolo, la magia nascosta nei lieviti: ogni dettaglio contribuisce a darle vita, a costruire la sua “anima” unica.
Le tecniche di degustazione non sono solo strumenti per analizzare una bevanda: sono chiavi che ti permettono di aprire un mondo di sensazioni. Ti guidano attraverso la consistenza della schiuma, la ricchezza degli aromi, e la complessità delle note gustative che si alternano, regalando emozioni diverse a ogni sorso.
Quindi, armati della stessa curiosità che ti ha portato qui, affina il tuo palato e lascia che il tuo naso si immerga nei profumi unici della birra. Alla Tana del Luppolo, siamo pronti a guidarti in questo viaggio. Preparati: il mondo della birra sta per rivelarti i suoi tesori più preziosi!
Prima di iniziare…
Sappi che quando diciamo che è un viaggio, mica scherziamo. Con la degustazione della birra devi aprire mentalmente i tuoi orizzonti e accettare tradizioni diverse. Volerai in Germania, passando per la Repubblica Ceca, per poi dirigerti verso il Belgio, i Paesi Bassi, il Regno Unito e l’Irlanda, tornando infine in Italia. Un bel giro, no?
Oltre a ciò è bene che tu sia a conoscenza dell’influenza che ogni assaggiatore ha nel momento della degustazione. Infatti la tua stessa personalità, le tue emozioni o la tua maggiore o minore sensibilità a certi elementi, potrebbero influire su ciò che senti. E va bene così: è il bello (ma anche il difficile) della degustazione. Con il tempo, sarai in grado di distaccare le caratteristiche della birra dalla tua persona. Lo stesso vale per i gusti personali. Ognuno di noi possiede delle preferenze, ed è giusto. Ma quando si tratta di conoscere le birre, prova ad abbassare la guardia e a lasciare spazio a nuovi gusti e sentori, accettandoli senza pregiudizi. Non tutte le birre che assaporerai ti piaceranno, ma apprezzerai ognuna di loro.
Dopo qualche consapevolezza iniziale, è il momento di passare al vivo della degustazione. La guida su come degustare una birra inizia qui. Ar iu redi?
Come degustare una birra: gli essenziali
La degustazione di birra non è solo l’analisi della sua composizione, ma è anche berla secondo le giuste condizioni. La degustazione parte già dalla sua conservazione. Infatti è fondamentale che la bevanda non sia stata sottoposta a sbalzi di temperatura elevati e repentini. Inoltre deve essere conservata verticalmente, in un luogo fresco, asciutto e lontano dalla luce diretta.
Attenzione anche a quando e come la si serve: la birra ghiacciata non è così buona come credi. Deve essere fresca, ma non troppo: si rischia di non sentirne chiaramente i sapori e i profumi. Ogni birra riporta sulla propria etichetta la temperatura ideale alla quale deve essere bevuta. Pertanto è sufficiente seguire le indicazioni.
Il bicchiere – rigorosamente da birra – deve essere in vetro, così da poter ammirare la bellezza dei colori della birra. Occhio alla pulizia: residui di detergenti potrebbero comprometterne la schiuma.
La spillatura deve essere effettuata a partire da un bicchiere precedentemente bagnato con acqua fredda. A questo punto va inclinato a 45° e tenuto tale finché ¾ del bicchiere non è riempito. La spillatura si conclude rapidamente, riportando il bicchiere in posizione verticale.
Ora non rimane che degustarla. Per farlo si raccomanda di non aspirare solo la schiuma durante i primi sorsi e di tenere il bicchiere dal basso, così da non scaldarlo.
Ottimo: adesso sai come partire! Pronto all’analisi della bevanda più buona al mondo?
La Schiuma
Ogni birra ha la sua schiuma. Se alcune sono più spumose e superano di gran lunga un cappuccino, altre possono essere più carenti. Dipende sempre dalla tipologia di birra con cui ci si sta approcciando. Infatti la schiuma può essere:
- Densa;
- Cremosa;
- Fine;
- Compatta;
- Leggera;
- Scarsa.
Solitamente la struttura della schiuma di una birra dipende dalla quantità di proteine idrofobiche in essa presenti, che inglobano la CO2.
Il Colore
Quando si pensa alla birra, ci si immagina subito una bevanda dorata, dalle sfumature color miele. In realtà la birra può assumere diverse tonalità, a seconda della tostatura dei cereali che la compongono. Infatti più sono tostati, più la birra è scura.
Abbiamo, pertanto, birre:
- Chiare;
- Ambrate;
- Rosse;
- Scure.
Tuttavia, proprio perché ogni birra ha una sua definita personalità, il colore potrebbe variare e dare vita a sfumature anche più intense.
Il Profumo
Esaminare i profumi è un modo per ascoltare la storia della birra. Questi ultimi derivano dalla fase di fermentazione, ovvero quando il lievito trasforma gli zuccheri in alcol e in anidride carbonica. In questa fase le molecole volatili assumono delle note olfattive, che dipendono dalla temperatura in cui il lievito lavora. Gli altri elementi che influiscono nel risultato “profumato” della birra sono:
Malto: fornisce note gourmand e legnose. Pensiamo dunque al caramello, al caffè, al cioccolato e al biscotto, con sfaccettature legnose.
Luppolo: in base alla sua tipologia, dona note agrumate (limoni, arance, cedri), aromatiche e balsamiche, grazie agli oli essenziali contenuti nelle sue infiorescenze. Ma non dimentichiamoci quelle fruttate, soprattutto esotiche.
Altri ingredienti: ulteriori elementi contenuti nella birra possono dare vita a note floreali e fruttate.
E lo sai cosa influenza maggiormente il profumo di una birra? La tua percezione personale. Infatti i tuoi gusti, le tue fantasie e i tuoi ricordi si riuniscono in un unico momento. Un mix che potrebbe farti sentire odori totalmente diversi. Fa parte del gioco, basta allenare il naso!
I Sapori
Le differenti tipologie di birra si contraddistinguono anche per i loro sapori, condizionati infinitamente dai loro ingredienti e dalla loro provenienza. Il sapore di una birra può essere di vario genere:
- Dolce: accezione che deriva dal malto che, come abbiamo visto anche con i profumi, emana una certa dolcezza;
- Amaro: l’amarezza è data soprattutto dalle erbe utilizzate per contrastare la dolcezza del malto, tra cui il luppolo stesso.
- Salato: un sentore più salato è invece fornito dalla presenza di ioni sodio e/o potassio, presenti in primis nell’acqua utilizzata.
- Acido: di per sé le birre sono bevande contenenti una modesta quantità di acidità. I livelli di acidità sono determinati dall’azione dei batteri nella fase di fermentazione. Se le birre sono fruttate, l’acidità potrebbe essere indotta dall’acido malico e dal citrico della frutta.
- “Umami”: termine giapponese che, tradotto, significa “saporito”. Si riferisce a quei recettori sensibili a sostanze come i glutammati, naturalmente presenti in carni stagionate, in pesci grassi, ma anche nei funghi e nei pomodori. In alimenti, dunque, molto saporiti. Questa espressione la si utilizza in corrispondenza delle birre a lungo invecchiamento.
In poche parole… ne hai per tutti i gusti.
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Che aspetti?